I partners di FineAptitude – Arte, Artigianato e Architettura
Paola Tundo
“Arte come libera interpretazione di se stessi”
Paola Tundo ci parla di libertà attraverso i colori dei suoi quadri. Sembrano acquerelli e invece sono immagini “pastose” che fissano l’acrilico sulla tela in diverse tonalità, per evocare sensazioni profonde. La visione è il recupero di vibrazioni, che nascono da un flusso quasi primigenio, sentito nella pancia come le farfalle e rintracciabile in superficie, nelle forme e negli oggetti. E’ come un torrente in piena, che racconta momenti diversi della vita e regala spazi visivi dove possiamo rintracciare le nostre identità.
E’ questo il suo stile, una pittura pulita, semplice ed equilibrata, aperta a quegli sguardi che sono disposti a fare piccoli viaggi personali. Ogni oggetto è una dichiarazione, racconta il tempo vissuto, la memoria passata, il valore dei sentimenti a cui siamo legati e che non muta. Ogni opera è un canto, non un progetto, il risultato di un sogno, non di un disegno, perché non esiste matita capace di tradurre ciò che sanno dire i cromatismi nella luce. Il percorso dell’arte per Paola Tundo è vita.
Stefano Garrisi
C’è un tempo sospeso fra il rimpianto e la visione edulcorata delle cose, è il tempo della
consapevolezza e dell’accettazione, è uno spazio in cui non c’è spazio né per l’ottimismo né per la disperazione. È la dimensione privilegiata di quelle anime sensibili che si fermano a creare qui e ora.
Le opere di Stefano Garrisi contemplano e raccontano il presente, sono istantanee dai colori naturali che lo fissano per sempre nel legno e nella pietra, come fa la luce del giorno o l’ombra nella notte.
E’ arte che ci racconta la quotidianità attraverso le sue forme dolci e sinuose, a volte tortuose, ma sempre uniche.
Fernando Spano
“Arte è necessità di vita”, è un omaggio al passato, che ne riconosce il valore e nello stesso tempo racconta la forza creatrice e distruttrice dell’uomo. E’ una provocazione che emoziona e che non ha fini celebrativi, ma documenta la realtà che ci “tocca”. Quella realtà che vibra in noi e suggerisce sensazioni riconoscibili, con l’intento e il desiderio di guardare sempre avanti.
Fernando Spano è un artista profetico, guarda il futuro con gli occhi di un bambino, illuminati e lucenti, curiosi e a volte diffidenti, ma mai tristi. Sono gli occhi fieri, consapevoli e decisi di chi cerca e vede, tocca e poi “scarabocchia”, giocando con l’Arte per capire meglio la vita, possederne i segreti e raccontare il fascino della sua magia.
Giò Cofano
Le opere di Giò Cofano sono profondamente radicate nella sua connessione con la sua terra, il Salento. L’artista trova ispirazione nel mare e nelle coste della sua regione natale, cercando di catturare l’amore e l’coinvolgimento che prova per questi luoghi attraverso la sua arte. Le sue rappresentazioni sono un’ode alla bellezza e all’energia vitale del Salento, offrendo uno sguardo unico e coinvolgente su questa terra affascinante.
Francesco Congedo
“L’Arte è la capacità di esprimere il bello con un significato profondo … o con più significato”.
Occhi, colori, tempo, terre lontane che ci emozionano: è questa la bellezza svelata da Francesco Congedo nella sua viva potenza e con le sue grandi potenzialità.
Paola Montanaro
Paola Montanaro è un’artista che non ama definirsi artista, ma attraverso i suoi quadri ci parla di sé: “viaggiatrice” instancabile nelle immagini, fiera e un po’ malinconica, grafica per passione e autodidatta per scelta (spesso favorita dal destino e dal caso).
“Mi è capitato di accorgermi di ciò che faccio realmente solo dopo averlo fatto. Quando realizzo i miei quadri, cerco con cura tutti i pezzi che costituiranno il mio collage.
E’ un progetto chiaro nella mia mente, che prende forma con calma e diventa man mano visione. Amo l’effetto, lì io ci sono, ma in modi diversi e senza farmi vedere… perché è il messaggio il vero protagonista”. Il lavoro di Paola è fatto di sguardi, i suoi (che creano), i nostri (che trovano) e il suo linguaggio è chiaro, espressione gioiosa, a tratti impertinente! Il messaggio qual è? Quello che ciascuno ci vede.
Enza Mastria
Uno sguardo fiero, che dice tutto.
Essere e Tempo, Natura come culla, equilibrio fra le forme, i ricordi infantili, le radici, i contrari che si annullano, il vortice dei colori: l’Arte è lo stemperarsi di ritmi interiori, un gioco nella vertigine degli opposti, sulle note di una filastrocca eterna. Ma la creazione è anche Tekné, non ha solo un valore intellettuale. Pittrice, scultrice, designer di arredo urbano, le sue tele sono un viaggio infinito “in cammino verso il linguaggio”. Una riflessione che parte sempre da un’esperienza e che contiene alcuni pezzi del suo racconto personale, per cercare attraverso i pennelli, i materiali, le forme e i cromatismi, la strada che si può fare. Il tocco delle setole è l’enunciazione di un poema inespresso, quello che ogni artista custodisce nella sua anima.
Daniele Dell’Angelo Custode
Scultore della luce, Dell’Angelo Custode racconta un’Arte che cattura Bellezza attraverso le forme. Pezzi unici che prendono vita dal freddo metallo, per svelare il bello e l’emozione che esistono in ogni cosa. La sua tecnica è il frutto di una manualità sapiente, decisa a dare identità nuova alla materia e a sfidare gli equilibri e le leggi della natura. Per lui “l’Arte è vita che sta negli occhi di chi la guarda”. Daniele Dell’angelo Custode entra a far parte dei partners di Fine Aptitude nel 2023 e sarà un’avventura bellissima.
Paolo Guido
“Fare Arte è saper vedere le cose come i bambini, curiosi conoscitori della vita, immersi in un’eterna favola.”
Pittore e disegnatore della purezza, attraverso la tecnica del digitale Paolo Guido esprime il modo tutto suo di vedere le cose. Con il suo stile surreale che evoca l’arte fiamminga, ci parla di un mondo fiabesco e onirico, popolato di sogni e di incubi, ma sempre in una chiave fortemente contemporanea. Soggetti che “al tatto” sembrano fragili figure di porcellana, efebi dalla carnagione bianca e dalle gote rosse, abitano spazi barocchi, percettibilmente “rumorosi” e ricchi di senso. La vita esce prepotente dalle sue immagini, a volte inquietanti e quasi grottesche, pronte a ricordarci che è sempre una storia comica, mista al dramma.
Bruno Barillari
La fotografia per lui ….”Una via d’uscita! Contro le convenzioni. Cattura il tempo (cruccio dell’uomo), unica realtà vera con cui l’anima dialoga e gioca”. Varie le pubblicazioni e le mostre Fine Aptitude è orgogliosa di averlo tra i Partners fin dagli arbori
Francesca Carallo
La cartapesta, manipolata con cura, ha due anime: forma nuova che nasce dalla tradizione e rivive. “È materia morbida, duttile, apparentemente fragile, ma forte nello stesso tempo (le assomiglia!).“Creare è dare emozioni, ma primariamente sentirle! È un’esigenza, un destino, perché nulla accade per caso!”.
Renzo Buttazzo
La pietra leccese per lui è “la sensualità, la luce e la morbidezza; è il “rosso” della vita, il piacere di toccarla. È il mio carattere, il vuoto che c’è nel pieno che diventa Forma. È compagna, da amare e da odiare, per fermare il senso vissuto in un attimo “visionario”. Io mi fermo e la svuoto. Lei mi segue! Percorre le mie curve al ritmo delle emozioni, candida su un “corpo” che non ha spigoli o nera oltre i suoi limiti, sfidando la Fisica e il Tempo. Come un’amante instancabile plasmata e domata, è messaggio unico e universale. Complice, perché non esiste un confine fra Artigianato e Arte, se ciò che fai è ciò che senti, che pensi e poi … vivi!”.
Brizzo
La china per lui è “ricerca, scoperta quotidiana, un esperimento continuo. È il tratto che riesce a raccontare i miei sentimenti e la mia fantasia. Non rappresenta, “traduce”, raccontando i pensieri e facendomi essere ciò che voglio. Come un intarsio liquido assorbito dal tempo, racchiude tutta la mia idea della vita. Nascita, vita e morte: una parabola essenziale, che cerco di disegnare più bella, offrendola nuova agli occhi di chi la guarda. È il mio messaggio istintivo, ma senza alcuna pretesa di convinzione. Perché la vita non si spiega, si vive, è un tragitto che va vissuto al meglio, non sprecato, dall’inizio alla fine”.
Annalisa Surace
“Il Telaio è come un vecchio pianoforte da accordare per poter suonare; i tessuti e gli oggetti sono la melodia che componiamo e ascoltiamo. È la musica, quella che ci emoziona, attraverso i toni, la trama e i colori. Ogni mia creazione è il frutto di un progetto, è fatto di tagli precisi, studiato nei minimi particolari. È un equilibrio di linee e di forme, che non tralascia i dettagli ma suggerisce uno stile. Perché vestire è già ESSERE”.
Federico Primiceri
I suoi gioielli …“Architetture di forme che parlano di emozioni. Storie, sentite e indossate come sigilli preziosi, che fermano il tempo. Istantanee di ori e di pietra, di metalli pregiati misti a piccoli e grandi cuori di conchiglia. È la suggestione di un momento o di un luogo, dove ci ritroviamo ogni giorno e che ci accompagna per sempre”.
Kubico
Le idee che prendono forma nelle soluzioni di Kubico sono quelle di occhi esperti e mani abili, frutto
di attenzione e passione per i dettagli. Ciò che rende unici gli ambienti, impreziositi con cura e gusto, è la capacità di trovare il giusto equilibrio fra “Design funzionale agli spazi” ed “Estetica”.
È un “bello” che si contraddistingue come la cifra caratteristica del marchio e l’impronta indelebile di un’identità. I progetti, i materiali e i disegni, le pareti, i rivestimenti, i tavoli e ogni complemento d’arredo, sono studiati con l’obiettivo di creare luoghi e cose come vere “atmosfere”. Sono angoli realizzati per vivere il tuo quotidiano, in modo piacevole e confortevole, con un tocco di personalità. Se tu sei ciò che è il tuo spazio, allora Kubico partners di FineAptitude è il progetto migliore per realizzarlo!
Marinella Vignati
Artista della vita prima di tutto, perché la prima arte rimane l’arte di vivere e amare.
“Per me la pittura e più di un hobby, è arte di vivere, la maniera di esprimere ciò che provo, nel momento stesso in cui lo provo. Dall’ispirazione nasce un linguaggio universale, attraverso cui parlare per “dire” e per “far sentire”.
Rito
Massimo Maci – Enrica Marangio
Progetto Rito
Due personalità forti, che hanno trovato nell’arte e nel design le chiavi di volta per interpretare in modo unico e originale la realtà, collegandola alla tradizione. E’ infatti, attraverso la trasformazione dei materiali che la normalità acquisisce un significato quasi mistico, proprio nell’attimo in cui si consuma quel “rito”. Nato per caso, dall’incontro di percorsi formativi e abilità differenti, RITO è il progetto avviato nel 2017 da Massimo Maci ed Enrica Marangio, dedicato prima ai gioielli e poi esteso anche alla casa. Il concept da cui è partito è l’dea di design come mezzo per dare corpo alle
emozioni, a quel benessere che una lampada o un piatto sanno procurarci, anche solo nel possederli o guardarli. “La casa è il Tempio di vita che ci fa stare bene … perciò gli oggetti sono sempre utili, soprattutto quando riescono a farci sentire come vogliamo”. Ecco, allora, che l’abilità del fare si propone in pezzi unici, forgiati dopo un’attenta ricerca, sperimenta in mirabili commistioni e “fusioni”.
Cristiano Pallara
La pittura è magia, apre la coscienza a mondi nuovi evocati dallo scorrere di immagini di un “pensiero laterale”. Lo sguardo vede e percepisce ciò che il Segno dice, ma il Senso è libero… di spaziare altrove!
Fosco Grisendi
L’Arte è un dialogo costante tra forze contrastanti, un gioco magnetico fra realtà e finzione, un punto di vista, che dice con equilibrio estetico da che parte si sta.
Giovanni Lamorgese
L’Arte è feticcio, “istinto ragionato”, che prende forma in un’espressione precisa della nostra emozione.
Feticcio, ecco cos’è per lui l’opera d’Arte: risultato di pensieri e rituali. È l’affermazione tangibile di una consapevolezza, nata dalla ricerca, che prende forma man mano in ogni sua scultura, installazione o manufatto. Un percorso spirituale, il cui “senso” è nel rapporto che lega chi “crea” a chi “guarda”, e si coglie subito, d’impatto. Il significato, custodito in ciascun pezzo, risorge, come per magia sprigionato dal materiale e dai colori. Ceramica e non solo. Oggetti e simboli sacri, non dissacranti ma utilizzati per sperimentare; sono la Bugia e la Verità che s’incontrano, perché la fragile natura umana è un tentativo di completezza dell’incompleto.
Oscar Baccilieri
Per lui ogni opera è un “figlio”, con cui dialogare ed esplorare per crescere; è un’emozione che col tempo ha imparato a conoscere, conscio del fatto che nella vita arriva sempre il momento giusto (proprio come per i figli) di “lasciarli andare”.
Luciana Trappolino
Vedere oltre le cose vuol dire saperne raccontare il senso profondo, suggerito all’anima nell’istante in cui il nostro occhio le incontra e compreso nel dialogo appassionato con la loro vera intimità.
Ciò che vediamo nelle foto di Luciana Trappolino è ciò che lei vede, non è la Verità, è la sua verità!
E’ il senso colto nella ricerca di significato attraverso la magia che solo la macchina fotografica sa fissare sulla pellicola e restituirci. Da una Reflex, all’inizio della sua carriera, ha catturato la bellezza dei paesaggi, in visioni macro; poi, col tempo si è soffermata ad interrogare gli sguardi delle persone. Una narrazione intima, che ha preso vita in una forma d’arte capace di dare voce alle emozioni delle donne, dei bambini… l’eterno racconto della bellezza dell’individuo e dell’animo, che hanno un valore universale! Nel suo racconto visivo, i colori (o la loro assenza) hanno un ruolo
fondamentale. Lungi dall’avere valenza morale, traducono il senso che traspare dai fatti: toglierli serve a rendere più chiaro ciò che ci rallegra o ci tormenta; esaltarli (soprattutto negli scenari di guerra) a raccontare la gioia “ostinata” dell’uomo.
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