Clessidra
Una clessidra in cui la sabbia non costituisce solo ciò che scorre all’interno dello strumento di misurazione del tempo, ma lo compone interamente.
Invero la pietra utilizzata nell’esecuzione è un’arenaria formatasi undici milioni d’anni fa circa, quando sabbia, argilla, fossili marini, quarzi ecc, furono sottoposti ad enormi pressioni dai movimenti tettonici.
Così la mia ”Clessidra di sabbia” (e non “a sabbia”) costituisce uno strumento che ha fermato in sé (pietrificandolo) il tempo delle origini, restituendo a noi, in una sorta di fermo-immagine ancestrale, il ricordo gelosamente custodito della nascita del nostro territorio.
…….. una “Clessidra” molto speciale per la quale un minuto non sarà mai di sessanta secondi, un’ora non avrà sessanta minuti, un giorno mai ventiquattr’ore ed una vita interiore non avrà mai la stessa durata della vita biologica.
Materiale e tecnica
Scultura in pietra leccese lavorata con tecnica tradizionale (scalpello, martello, sgorbie, etc.). Base in legno di ulivo completa di faretto led. Peso Kg 10,5 ca.
Dimensioni
L: 30 cm
H: 48 cm
P: 11 cm
Anno 2021
Pezzo Unico
Realizzato in Italia
Note sull’Artista
Le opere di Stefano Garrisi ci parlano di pensieri, quelli che nascono dalla semplicità della contemplazione del mondo e che, con altrettanta semplicità, egli comunica a chi le guarda. Ispirate dal suo istinto e da uno sguardo sempre vivo, rivolto al futuro e solo a tratti nostalgico, le sue creazioni danno forma alle emozioni per trasmetterle attraverso un linguaggio familiare e riconoscibile. In esse natura e tempo dialogano fra le torsioni, le pieghe e i nodi del legno e la nostra mente viaggia scivolando sulle curve, sino ad arrestarsi di colpo, assorta!
La sua è una visione dell’arte tradizionale, egli trae spunto dalla potenza creatrice per antonomasia, il luogo privilegiato dove si può ritrovare l’equilibrio e la vera armonia. Dai suoni e dai paesaggi della campagna, nei giardini dove si può osservare il lento trascorrere della vita che trasforma e si trasforma, l’artista trattiene suggestioni da cui si materializzano forme leggere che, come sogni, ci accompagnano nella nostra dimensione più interiore. Ogni sua scultura, infatti, è una piccola finestra aperta sul moto universale delle cose che lo sguardo attento coglie attraverso l’emozione. E’ una forma che prende forma come una possibilità fra tante, un’esperienza visiva che invita a riconoscersi guardando oltre le profondità e al di là delle superfici, per sentire ciò che si ha dentro: l’intima eco di una favola.
La tecnica è un mezzo di ricerca, che coinvolge la materia e l’anima, l’espressione di ciò che si svela ai nostri occhi e ci commuove.
Ha un fine: trasferire nella scultura la compassione per la vita. In contrasto con i ritmi frenetici e tutto ciò che impoverisce, infatti, per Stefano Garrisi scolpire è il gesto con cui recuperare il proprio Io interiore, con l’intento di lasciare un segno, un ricordo, qualcosa di utile, intervenendo senza eccedere e conservando freschezza. “Il senso del movimento è fondamentale. Il lavoro minuzioso nella pietra mi permette di perdermi nei pensieri e di creare una forma contemporanea e tridimensionale. La pietra è pesante per natura, dà sensazione di immobilità, ma la mia intenzione è di alleggerirla per farla volare”. Così, le sue forme diventano leggere, come piccoli merletti plasmati al ritmo della mente e del cuore.
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